martedì 17 luglio 2012

FINASTERIDE per la caduta capelli: controindicazioni ed effetti collaterali

La finasteride è un farmaco che funziona come inibitore dell'enzima 5-alfa reduttasi di tipo II, l’enzima responsabile della caduta dei capelli nei casi di alopecia androgenetica. Curiosamente, però, il finasteride non nesce per curare la calvizie, ma come farmaco utile nella cura del cancro alla prostata. Solo per caso si scoprì che era efficace nell’inibire l’enzima 5-alfa reduttasi, e quindi di bloccare la conversione del testosterone in diidrotestosterone, cioè l’androgeno che pare sia il principale responsabile della caduta precoce dei capelli e che abbia anche un ruolo nell’iperproduzione sebacea.

I farmaci basati su finasteride funzionano? Bloccano la caduta di capelli?

Quando l’effetto inibitorio della finasteride sull'enzima 5-alfa reduttasi venne confermato scientificamente si pensò di impiegarla per contrastare la perdita dei
capelli. Nel 1997 la multinazionale farmaceutica Merck ottenne l'approvazione dalla Food and Drug Administration per la commercializzazione della
finasteride (con il nome di Propecia) per il trattamento dell'alopecia androgenetica; due anni dopo il farmaco sbarcò anche in Italia.

Affinché la finasteride come farmaco anticalvizie venisse approvato dalle autorità preposte, fu eseguito uno studio di 5 anni con persone soggette a una perdita di capelli rilevante. La ricerca dimostrò che in 2 pazienti su 3 la caduta dei capelli si era arrestata e in qualche caso si era verificata anche una certa ricrescita. In particolare, un gruppo di dermatologi indipendenti dichiarò che il trattamento con 1 mg di finasteride al giorno aveva avuto successo nel 42% dei casi. Altri studi hanno confermato che la finasteride è efficace solo se assunta per lunghi periodi di tempo; se viene interrotta la somministrazione, invece, l’azione anticaduta si asaurisce nel giro di circa 6 mesi.

Finasteride: rischi per la salute, effetti collaterali, controindicazioni. Quello che non vi dicono.

Chi commercializza il farmaco finasteride e i dermatologi che lo propongono come cura e rimedio sicuro non raccontano tutto. Nel migliore dei casi viene citata la ricerca “ufficiale”, secondo la quale si riscontrano effetti indesiderati e problemi di vario ordine solo nel 2-3% dei casi trattati.
Gli effetti collaterali provati includono:
  • danni all’apparato genitale e urinario;
  • significativo calo della libido;
  • disturbi dell’erezione;
  • problemi di eiaculazione;
  • rischio potenziale di carcinoma mammario.

Quello che raramente viene detto è che esistono numerose ricerche e testimonianze dirette che elevano drammaticamente la percentuale di soggetti che patisce qualcuno di questi effetti collaterali a causa dell’assunzione di finasteride per contrastare la caduta dei capelli. Di seguito segnaliamo alcune fonti molto autorevoli che dipingono un quadro ben più fosco sull’argomento:

Per questi motivi l’Istituto Svizzero Dermes rifiuta l’approccio farmacologico adottando strategie e tecniche meno invasive e rischiose. Trattamenti tricologici, prodotti anticaduta e tecnologie per rinforzare i capelli, combinati in protocolli di intervento personalizzabili a seconda delle caratteristiche dei soggetti coinvolti, costituiscono metodologie flessibili ed estremamente efficaci che possono fare a meno della finasteride e di tutte le problematiche che ne accompagnano l’assunzione.

martedì 10 luglio 2012

Capelli che si diradano e si assottigliano: capelli che invecchiano

Raramente ci si pensa, ma l’indebolimento e il diradamento dei capelli non è solo dovuto ad anomalie della cute o cause genetiche, dipende anche dal normale invecchiamento biologico, che così come fa comparire le rughe, comporta anche la progressiva atrofizzazione dei follicoli e, di conseguenza, l’assottigliamento e la caduta dei capelli. Ovviamente questo processo varia da persona a persona, ma la semplice verità è che i capelli invecchiano con noi. Senonché bisogna considerare che oltre al naturale invecchiamento biologico, a differenza di altre parti del corpo, i capelli subiscono spesso l’aggressione di trattamenti innaturali come phon e piastra, tinture, stirature e decolorazioni, permanenti e così via; anche spazzolature troppo energiche condotte giornalmente possono costituire una minaccia dato che sottopongono i capelli a stress da trazione.

Su questo versante le donne sono più vulnerabili ed è anche per questo che sono ormai circa la metà di coloro che si rivolgono al tricologo. Inoltre va rilevato che la media di età si sta abbassando e molte delle giovani donne che si presentano nei centri tricologici mostrano segni di sofferenza da stress: spesso il diradamento dei capelli segue prolungati periodi di tensione psicologica o eventi traumatici. Il gruppo di età fra i 40 e i 60 anni, tra le donne, resta comunque il più numeroso. Qui la diminuzione degli estrogeni, che accompagna l'avvicinamento alla menopausa, gioca un ruolo importante nell’assottigliare i capelli, rendendoli più fini, deboli e opachi. Cos’è questo se non invecchiamento biologico?

Negli uomini il fenomeno dell’invecchiamento è decisamente più accelerato; il ciclo di vita dei capelli è molto più corto (dura per non più di 2/4 anni, mentre nelle donne può raggiunge i 6 anni), ma i sintomi sono gli stessi:
assottigliamento, perdita di lucentezza (i capelli diventano più spenti e opachi) e diradamento. La differenza è che negli uomini la caduta si concentra sulle tempie e sul vertice della testa prima di estendersi a tutto il capo; nelle donne invece il diradamento procede in modo generalizzato su tutto il cuoio capelluto.

Sono molte le tecniche con cui si può contrastare il diradamento dei capelli, gli integratori antiossidanti come la serenoa repens, sostanza estratta da una palma che cresce in Florida, sono utili per rinforzare la capigliatura e rallentare la perdita di capelli. Esistono anche farmaci, basati sul principio attivo della finasteride, che inibiscono l’enzima 5-alfa-reduttasi responsabile dell’assottigliamento dei capelli. L’Istituto Svizzero Dermes a un approccio farmacologico, con tutti i rischi e gli effetti collaterali documentati dalla ricerca, preferisce il ricorso a metodi meno invasivi e, per così dire, più “naturali”. Negli anni i suoi laboratori, con il contributo dei tricologi “sul campo” hanno perfezionato trattamenti tricologici e tecnologie capaci di contrastare efficacemente assottigliamento e diradamento dei capelli.

L’esperienza insegna che al di là di problemi specifici del cuoio capelluto (come seborrea e forfora) i capelli cominciano a diventare più sottili, a crescere meno e spezzarsi facilmente, a diradarsi, anche per effetto dell’invecchiamento cellulare che rende i bulbi piliferi meno prolifici e incapaci di apportare il giusto nutrimento ai capelli in formazione. Tutto questo può essere evitato o ritardato con trattamenti che facciano uso di prodotti di grande qualità e tecnologie per rinforzare i capelli. Il ricorso a queste tecniche e alla competenza di specialisti in tricologia è alla portata di tutti, è sufficiente decidere di fare il salto di qualità affidandosi a professionisti seri e abbandonando rimedi “fai da te” e prodotti commerciali scelti un po’ superficialmente.

Evitare o contenere il diradamento dei capelli si può, basta deciderlo.