Coprire i primi capelli bianchi o rinnovare il proprio look?
Questo è il problema di uomini e donne risolto da decine di anni grazie alle
tinture per capelli. Ma possiamo fidarci completamente delle sostanze contenute
nelle tinte per capelli? La domanda è lecita: fino a 50 anni fa le colorazioni potevano essere molto dannose per la
salute e solo recentemente le norme dell’Unione Europea hanno posto dei vincoli
sulle sostanze che possono essere contenute nelle tinte per capelli.
Al giorno d’oggi cambiare il colore dei capelli è più sicuro
ma conviene prestare attenzione alla tipologia di tinta a cui ci sottoponiamo
perché i danni alla struttura del fusto
del capello sono dietro l’angolo. Se vogliamo schiarire i nostri capelli è
necessario sottoporsi ad una tinta permanente facendo attenzione alle sostanze a base di ammoniaca contenute in
quanto molto pericolose per la salute del capello. Mediante trattamenti come le
tinture o le decolorazioni rischiamo infatti di sfibrare i capelli o renderli secchi con “effetto paglia”.
Se al contrario il nostro intento è quello di scurire i
capelli possiamo affidarci a tinture semi-permanenti o temporanee che non
penetrano nella struttura interna del capello e non contengono ammoniaca.
L’unico problema è la loro durata
davvero breve e con 4-8 lavaggi rischiamo di vederla sparire.
Ultimo caso sono le tinture a base naturale come l’henné che donano ai capelli un
effetto rosso-ramato. Anch’esse non contengono sostanze dannose ma è bene
sempre sincerarsi che i componenti contenuti nella confezione siano realmente naturali per evitare
spiacevoli soprese dopo aver effettuato la tinta sui nostri capelli.
Se ricerchi informazioni più accurate e dettagliate sul funzionamento
e sui rischi dei colori per capelli visita la pagina dedicata sulle tinte.
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