La risposta più comune e, per così dire, meno “naturale” al diradamento dei capelli, è quella di comprare prodotti o farmaci anticaduta o che si presume possano rinforzare la capigliatura. La varietà di rimedi contro la caduta capelli a cui si ricorre a volte con troppa leggerezza, senza prima indagare le cause che producono la perdita precoce, includono:
- shampoo anticaduta, antiforfora, antisebo e volumizzanti;
- integratori alimentari o alla cheratina per rinforzare i capelli;
- creme protettive per capelli;
- fiale e lozioni anticaduta per rigenerare il cuoio capelluto;
- farmaci come minoxidil e finasteride;
- altro.
Ciò che sorprende è lo scarso numero di persone propense a considerare che le cause della caduta di capelli possano semplicemente risiedere nel loro stile di vita e, di conseguenza, che in tal caso basterebbe fare qualcosa sotto questo profilo, modificando i comportamenti che producono il problema. L’errore a volte sta nell’approccio: si cerca di intervenire con cure e rimedi che mirano appunto a “rimediare” a un danno invece che a prevenirlo.
Per “rimedi naturali” intendiamo quelle soluzioni che mirano a eliminare il problema alla fonte senza ricorrere all’uso di “prodotti artificiali”; rimedi “naturali” anche nel senso che dovrebbero essere i più ovvi e intuitivi, ma proprio per questo vengono scartati a priori sotto la spinta di una società che pare aver perso la capacità di pensare semplice, di far uso del buon senso.
In alcuni casi la salute dei capelli potrebbe migliorare significativamente se si evitassero una serie di comportamenti deleteri e nocivi per il cuoio capelluto:
- stress psicologico cronico. Fa produrre all’organismo il cortisolo, una sostanza che indebolisce il sistema immunitario e riduce l’irrorazione sanguigna del cuoio capelluto. In questi casi il laser per capelli è un rimedio molto utile;
- abuso di alcolici. L’alcol compromette il lavoro del fegato che è l’organo deputato allo smaltimento delle scorie che si accumulano nel corpo, se non vengono eliminate queste si accumulano anche sul cuoio capelluto (attraverso sebo e sudorazione) impedendo il corretto nutrimento dei capelli;
- abuso di farmaci. Discorso analogo a quello sugli alcolici. In questo caso ad accumularsi sono le tossine contenute nei farmaci che l’organismo non riesce ad espellere regolarmente;
- scorretto uso del phon. Asciugarsi i capelli con un phon che emette aria troppo calda, posizionandolo troppo vicino alla cute secca i capelli e danneggia il cuoio capelluto;
- trattamenti estetici errati. Meches, tinte, stirature, piastra, ecc. alla lunga provocano danni alla struttura dei capelli, questi finiscono per assottigliarsi, sfibrarsi e infine cadere;
- spazzolature troppo energiche. Stressano i capelli sottoponendoli a trazioni che alla lunga indeboliscono i bulbi. Analogamente, pettinare i capelli quando sono bagnati li rende più fragili;
- fumo. È stato dimostrato che tra i fumatori la percentuale di calvi e maggiore. Probabilmente i radicali liberi prodotti dalle tossine presenti nelle sigarette danneggiano il processo di formazione dei capelli;
- eccessiva esposizione al sole. I raggi ultravioletti in grandi quantità danneggiano il fusto del capello e la cuticola che lo riveste.
Se dopo tutte le precauzioni o persino dopo l’uso di prodotti anticaduta, il diradamento non si è ancora arrestato, allora è davvero opportuno consultare degli specialisti. L’Istituto Svizzero Dermes mette a disposizione i suoi centri tricologici per una visita di controllo gratuita e una consulenza che può risultare fondamentale per trovare una soluzione al problema.
È sufficiente prenotare l’esame del capello per avvalersi dei consigli di un esperto e, se necessario, di trattamenti professionali.
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