Raramente ci si pensa, ma l’indebolimento e il diradamento dei capelli non è solo dovuto ad anomalie della cute o cause genetiche, dipende anche dal normale invecchiamento biologico, che così come fa comparire le rughe, comporta anche la progressiva atrofizzazione dei follicoli e, di conseguenza, l’assottigliamento e la caduta dei capelli. Ovviamente questo processo varia da persona a persona, ma la semplice verità è che i capelli invecchiano con noi. Senonché bisogna considerare che oltre al naturale invecchiamento biologico, a differenza di altre parti del corpo, i capelli subiscono spesso l’aggressione di trattamenti innaturali come phon e piastra, tinture, stirature e decolorazioni, permanenti e così via; anche spazzolature troppo energiche condotte giornalmente possono costituire una minaccia dato che sottopongono i capelli a stress da trazione.
Su questo versante le donne sono più vulnerabili ed è anche per questo che sono ormai circa la metà di coloro che si rivolgono al tricologo. Inoltre va rilevato che la media di età si sta abbassando e molte delle giovani donne che si presentano nei centri tricologici mostrano segni di sofferenza da stress: spesso il diradamento dei capelli segue prolungati periodi di tensione psicologica o eventi traumatici. Il gruppo di età fra i 40 e i 60 anni, tra le donne, resta comunque il più numeroso. Qui la diminuzione degli estrogeni, che accompagna l'avvicinamento alla menopausa, gioca un ruolo importante nell’assottigliare i capelli, rendendoli più fini, deboli e opachi. Cos’è questo se non invecchiamento biologico?
Negli uomini il fenomeno dell’invecchiamento è decisamente più accelerato; il ciclo di vita dei capelli è molto più corto (dura per non più di 2/4 anni, mentre nelle donne può raggiunge i 6 anni), ma i sintomi sono gli stessi:
assottigliamento, perdita di lucentezza (i capelli diventano più spenti e opachi) e diradamento. La differenza è che negli uomini la caduta si concentra sulle tempie e sul vertice della testa prima di estendersi a tutto il capo; nelle donne invece il diradamento procede in modo generalizzato su tutto il cuoio capelluto.
Sono molte le tecniche con cui si può contrastare il diradamento dei capelli, gli integratori antiossidanti come la serenoa repens, sostanza estratta da una palma che cresce in Florida, sono utili per rinforzare la capigliatura e rallentare la perdita di capelli. Esistono anche farmaci, basati sul principio attivo della finasteride, che inibiscono l’enzima 5-alfa-reduttasi responsabile dell’assottigliamento dei capelli. L’Istituto Svizzero Dermes a un approccio farmacologico, con tutti i rischi e gli effetti collaterali documentati dalla ricerca, preferisce il ricorso a metodi meno invasivi e, per così dire, più “naturali”. Negli anni i suoi laboratori, con il contributo dei tricologi “sul campo” hanno perfezionato trattamenti tricologici e tecnologie capaci di contrastare efficacemente assottigliamento e diradamento dei capelli.
L’esperienza insegna che al di là di problemi specifici del cuoio capelluto (come seborrea e forfora) i capelli cominciano a diventare più sottili, a crescere meno e spezzarsi facilmente, a diradarsi, anche per effetto dell’invecchiamento cellulare che rende i bulbi piliferi meno prolifici e incapaci di apportare il giusto nutrimento ai capelli in formazione. Tutto questo può essere evitato o ritardato con trattamenti che facciano uso di prodotti di grande qualità e tecnologie per rinforzare i capelli. Il ricorso a queste tecniche e alla competenza di specialisti in tricologia è alla portata di tutti, è sufficiente decidere di fare il salto di qualità affidandosi a professionisti seri e abbandonando rimedi “fai da te” e prodotti commerciali scelti un po’ superficialmente.
Evitare o contenere il diradamento dei capelli si può, basta deciderlo.
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