giovedì 15 marzo 2012

Donne e Caduta Capelli: una “sfortuna” che si può evitare


Contrariamente a quanto si pensa la caduta dei capelli nelle donne (alopecia femminile) è molto diffusa. Si calcola che un terzo degli 11 milioni di italiani che in varia misura sono colpiti da diradamento dei capelli siano donne. A differenza della calvizie che colpisce gli uomini e che spesso ha natura genetica, nella maggior parte dei casi la calvizie femminile è causata da fattori non ereditari e proprio per questo è più facilmente trattabile.

Una caduta abnorme di capelli sani prodotta da fattori non genetici può essere un fenomeno passeggero e sovente basta rimuovere le cause scatenanti per recuperare la salute dei capelli. In tutti i casi per far fronte al problema è comunque indispensabile capire cosa ci sia a monte.
Una delle cause più frequenti della caduta anomala è senza dubbio lo stress. In questi casi si parla di “alopecia psicogena”. Uno stato prolungato di tensione psicofisica si ripercuote sul ciclo vitale del capello accelerandolo fino a provocarne la caduta precoce.



In altri casi l’alopecia è provocata da cattive abitudini cosmetiche: molte donne, non contente della natura ondulata e “mossa” dei propri capelli, li sottopongono a continue stirature. Tirare, spazzolare, lisciare e strizzare di continuo i capelli alla lunga danneggia non solo il fusto ma le radici stesse. Questo tipo di danno si traduce in “alopecia da trazione”, che è molto pericolosa e va assolutamente evitata. Lo sanno bene le persone che soffrono di tricotillomania, un disturbo maniacale di tipo ossessivo che induce a strapparsi i capelli provocando una caduta a chiazze.

Il sole è un altro fattore di rischio per la salute dei capelli, perché un'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti è dannosa non solo per lo stelo dei capelli ma anche per la prolificità dei follicoli.
Un fatto da considerare per non allarmarsi inutilmente, invece, è che in primavera e autunno i capelli cadono in numero molto maggiore. Si tratta di una perdita fisiologica che probabilmente ha a che vedere con la muta del pelo comune nel mondo animale e considerabile come eredità ancestrale nell'uomo.

Infine, molte donne cominciano a perdere i capelli in numero significativamente alto alcuni mesi dopo il parto. Anche in questi casi il fenomeno va considerato fisiologico. Naturalmente qui, come nel caso della caduta stagionale, se il problema persiste e si prolunga per troppi mesi è consigliabile effettuare un controllo per evitare di trascurare un problema più serio.

Per quanto riguarda i rimedi alla caduta dei capelli esistono trattamenti e prodotti di grande efficacia che combinati insieme in funzione del problema da trattare e delle caratteristiche della persona in esame possono portare a una soluzione definitiva o per lo meno a limitare i danni. Questo obiettivo viene raggiunto anche con l'ausilio di tecnologie come il laser o l'Alta Frequenza, capaci di stimolare il cuoio capelluto a produrre capelli più forti e resistenti. 

Il buon esito delle cure spesso dipende dalla tempestività con cui si interviene dopo l'insorgenza del problema. Meglio sarebbe evitarlo con un'attività di prevenzione che parta dopo la comparsa dei primi sintomi di malessere dei capelli o appena si presenta una qualche anomalia della cute come la forfora e/o il sebo in eccesso.

In conclusione, per combattere con successo la caduta dei capelli femminile non c'è miglior connubio della competenza di un bravo tricologo con la buona volontà di un soggetto determinato a evitare il deterioramento estetico prodotto da un diradamento che non è stato contrastato in tempo.